Si chiama barefooting o, in Italia, gimnopodismo: ossia camminare a piedi nudi all’aperto. E’ una sana abitudine che dagli Stati Uniti ha cominciato a diffondersi pian piano in Europa, quasi come una nuova moda: nella convinzione, confermata dagli ortopedici, che camminare scalzi su superfici naturali faccia bene non solo alla salute del piede, ma a tutto l’organismo, grazie ad un rinnovato contatto con la terra.

Come spesso accade nelle attività da fare all’aria aperta, il barefooting si è subito diffuso con facilità nei paesi del Nord Europa, Germania in testa, ma anche gli italiani cominciano a conoscere questa pratica salutare.
Vediamo quali vantaggi offre dal punto di vista ortopedico e anche quali sono i limiti, per chi non è indicato e quali possono essere i rischi.

Camminando a piedi nudi si mettono in moto i muscoli che sostengono la volta del piede e si tende a spostare il peso sulla parte esterna, quella meno sensibile, aiutandosi con le dita. In questo modo l’arco plantare rimane sollevato. Per questa ragione camminare a piedi nudi è consiglito in caso di piede piatto.

Camminare scalzi fortifica i piedi e corregge la postura: senza la protezione delle scarpe, infatti, le parti più delicate, quelle che normalmente non si usano, sono esposte al contatto con il terreno. Per difenderle mentre si cammina a piedi nudi, si tende a cambiare la camminata e ad autocorreggere la postura. Inoltre, questa abitudine migliora la circolazione , perchè tutti i muscoli delle gambe vengono attivati e svolgono in modo ottimale la funzione di pompa nello spingere il sangue di ritorno verso il cuore. Questa azione previene il ristagno dei liquidi nei tessuti e riduce la pressione nel sangue.

Camminare a piedi nudi ha anche vantaggi psicofisici. Liberarsi di calze e scarpe dà una sensazione di libertà: psicologicamente è rilassante poter fare a meno di una costrizione, per quanto necessaria. Camminare a piedi nudi permette di attingere energia vitale dalla terra e migliorare l’equilibrio psicofisico.

La pratica del barefooting richiede qualche cautela e attenzione. Se si cammina a piedi nudi in un parco o su una strada, si può andare incontro a qualche rischio per l’eventuale presenza di vetri rotti, oggetti metallici o siringhe. Se si viene a contatto con feci di animali infette e il piede presenta qualche escorazione, è possibile contrarre l’anchilostomiasi: si tratta di un’infezione provocata da vermi le cui larve penetrano attraverso la pelle. Si tratta di un’eventualità rara, ma è bene esserne consapevoli.

I luoghi più adatti per praticare il barefooting sono quelli in piena natura: un prato in collina o un sentiero in montagna offrono la massima sensazione di benessere. Per chi vive in città, il parco è un’ottima soluzione quotidiana.

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