Che il sole sia benefico lo dimostra l’esistenza di una cura che sfrutta le sue proprietà: l’elioterapia, conosciuta fin dall’antichità. Sono i classici bagni di sole, al mare, in montagna o nel proprio giardino. Non a caso, si dice che le persone abbronzate hanno il colore della salute. La luce solare penetra nell’organismo e raggiunge l’ipofisi e l’ipotalamo, situati nel cervello, stimolando varie ghiandole e funzioni.

Esporsi ai raggi solari aumenta la vitamina D. E’ chiamata anche vitamina del sole: il 90% della vitamina D nell’organismo, infatti, viene prodotta grazie all’esposizione ai raggi ultravioletti ed è fondamentale per il benessere e la salute.

Innanzitutto, favorisce l’assorbimento intestinale del calcio e del fosforo, minerali essenziali per la robustezza delle ossa, che contribuiscono in maniera indiretta anche a mantenere stabile il sistema nervoso, a proteggere il cuore e a permettere una normale coagulazione del sangue. Inoltre, influisce sulla produzione di alcuni ormoni e sulla regolazione del ritmo di sonno-veglia. Secondo alcune ricerche, poi, aumenterebbe anche le difese naturali.

I raggi ultravioletti e gli infrarossi di cui è composta la luce solare hanno proprietà antisettiche, antimicrobiche e antibatteriche. Ecco perché l’esposizione al sole, su consiglio e indicazioni del dermatologo, può essere utile contro malattie come la psoriasi e l’eczema. Inoltre, svolge un’azione anti-seborroica, normalizzando la pelle grassa e mantenendo in equilibrio le epidermidi sane.

L’esposizione al sole può indirettamente aiutare anche a non ingrassare. Quando si sta a lungo in ambienti chiusi, infatti, il livello di serotonina cala. Fra le conseguenze, c’è anche un aumento dell’appetito e, in particolare, della cosiddetta “compulsione alimentare verso i carboidrati”: in pratica, la persona sembra avvertire un desiderio irrefrenabile di zuccheri semplici e complessi, come pasta, pane e pizza. Tutti cibi che, se consumati in eccesso, portano a un aumento di peso. Se il livello di serotonina è adeguato, invece, si tende a mangiare meno e in maniera più equilibrata.

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