L’inappetenza è il segnale di un malessere passeggero, ma che comunque non va trascurato.

Quando una persona ha problemi d’inappetenza, è probabile che stia prendendo dei farmaci. Infatti, quasi tutti i medicinali presentano tra gli effetti collaterali una possibile mancanza di appetito che si risolve dopo che si smette la cura.

Un forte stress, una delusione, problemi sul lavoro sono fattori che possono causare una mancanza di appetito, che può durare anche a lungo. Solitamente questo problema passa quando la situazione migliora e le tensioni si allentano. Ci sono però dei casi in cui la situazione è più seria. Per esempio, le persone depresse lamentano spesso inappetenza, che è affetto da disturbi ossessivi, pensa che il cibo possa essere contaminato, che soffre di attacchi di panico teme che ogni boccone ingoiato possa provocare soffocamento.

Decidere di mangiare cibi sani, biologici e a “chilometro zero” è una scelta salutare per sé, per i propri cari e per l’ambiente. Quando però la scelta si trasforma in ossessione, possono subentrare dei problemi: è più difficile, se non impossibile mangiare nella pausa pranzo del lavoro e, soprattutto, si perde la convivialità, in altre parole la possibilità di condividere l’esperienza del cibo insieme ad altre persone. Il risultato? A volte si tende a mangiare meno.

Cracker, barrette di cioccolato, pizzette o brioche. Gli “spezzafame” a volte sono dannosi perché, se si esagera, si arriverà a pranzo senza appetito, soprattutto nel caso in cui lo spuntino si cibo spazzatura. A lungo andare quest’abitudine potrebbe portare a saltare del tutto il pranzo o la cena, non consentendo all’organismo di alimentarsi nel modo giusto e con tutti i nutrienti che un pasto sano può dare. Questa forma d’inappetenza è caratteristica dei giovani e di chi a lavoro è abituato a fare troppe pause a base di snack.

Quando all’inappetenza si legano ricorrenti dolori all’addome e senso di bruciore, si potrebbe soffrire di una malattia dell’apparato digerente, tipo gastrite, malattia da reflusso gastroesofageo, o una semplice gastroenterite. Questi disturbi, se di tipo virale, di solito passano in breve tempo. In ogni caso, chi presenta questo problema dovrebbe evitare gli alimenti che possono aumentare la sensazione di bruciore allo stomaco, quindi vanno banditi cibi piccanti o speziati, alcolici, bevande gassate, caffè, cioccolato, pomodori e agrumi.

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