Secondo uno studio dell’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico), in Italia il reddito di una persona riflette in buona parte quello dei genitori. In altre parole, se il papà ha una buona posizione, i vantaggi economici si trasferiscono, a prescindere dalla bravura e dall’impegno, al figlio.

Le situazioni di privilegio rischiano di smontare le poche certezze dei giovani e di farli sentire perdenti prima ancora di tentare l’impresa. Ne sono la prova i tanti cervelli di rilievo ma dal curriculum notevole, che vanno all’estero per cercare opportunità di lavoro più eque, mentre da noi rimangono i soliti noti, alcuni meritevoli della posizione ottenuta, altri arrivati solo grazie all’intercessione genitoriale.

Invece in paesi come l’Australia, il Canada e, in genere, gli stati del Nord a tutti vengono date le stesse possibilità, a prescindere dalla carta d’identità. Tra chi rimane in patria, regna il malumore: la mancanza di uguali opportunità affossa la motivazione dei cittadini qualunque che, sorpassati dai figli di papà, diventano meno produttivi.

Madri e padri vip sono spesso assenti e non partecipano alla vita dei loro figli, per poi cercare di colmare le lacune ricoprendoli di ricchezza e potere, che i ragazzi si trovano per le mani senza aver fatto alcuna fatica.

Sacrificio, pazienza, coraggio, impegno sembrano valori passati di moda, in favore di scorciatoie per raggiungere i propri obiettivi. Cresciuti nella certezza di un futuro già scritto, i figli di papà sono spesso immaturi, irresponsabili, superficiali, a volte anche arroganti e pretenziosi. Dietro un’apparente sicurezza di sè si nasconde una profonda fragilità, perchè non sono stati adeguatamente preparati alle difficoltà della vita e, al primo ostacolo, crollano.

Un altro valore dimenticato è quello dell’attesa: i figli dei potenti hanno tutto e subito, non conoscono il piacere della competizione, della speranza e della conquista. Non hanno ambizioni da seguire nè progetti in cui credere. Spesso, poi, i genitori con un mestiere prestigioso danno per scontato che la prole seguirà il percorso tracciato per loro, e non si preoccupano di chiedere ai diretti interessati quali sono le loro aspirazioni e i loro sogni.

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