La rivista Forbes conferma che osare è un concetto fondamentale per l’imprenditore. La psicologa Carlotta Rizzo, autrice del libro “101 modi per liberare il genio che è in te” dice: “chi osa parte spesso fa una situazione di criticità, e si da un permesso ad agire in un certo modo. E’ una persona che si sente degna di comportarsi così, ragiona con la propria testa e non si arrende, anche quando la resa sembrerebbe la soluzione più facile”.

Tanti sono gli ostacoli che nella nostra vita ci impediscono di osare: un ambiente sociale e professionale che non ci sostiene, persone che non credono in ciò che vorremmo fare o semplicemente alibi che noi stessi ci creiamo. Come fare a superare questi condizionamenti? Tutto sta nel rompere il ghiaccio e non demordere di fronte a inevitabili esperienze di insuccesso. La ricompensa sta in una maggiore fiducia nell’affrontare gli eventi della vita.

Proporsi a un datore di lavoro prestigioso, creare un prodotto rivoluzionario, andare contro corrente in un momento di crisi. Nella storia che stiamo per raccontarvi, il protagonista si è comportato in modo diverso da come la maggior parte delle persone avrebbe fatto nella sua stessa situazione. Ha osato. Risultato? Strepitoso.

Francesco Bongiorni, 27 anni di Garbagnate, fa l’illustratore. Tre anni fa, fresco di diploma all’Accademia di belle arti, era alla ricerca dei suoi primi lavori. “Rompevo le scatole a tutti i giornali italiani. In questo modo ho ottenuto i primi incarichi ma era dura, mi chiamavano una volta ogni tanto. Poi ho pensato: perchè non provare a scrivere ad un giornale straniero? D’istinto ho mandato una mail al New York Times. Era la mattina dell’1 maggio 2008, alle 18 sarei partito per una vacanza con i miei amici. Tre ore prima di partire ho controllato la posta e ho trovato la risposta del New York Times. Mi chiedevano se potevo illustrare un articolo sulle tensioni tra Cina e Russia entro mezzanotte. Non ci ho pensato più di mezzo secondo: ho rinunciato al viaggio e mi sono buttato a disegnare. Entro l’orario stabilito ho mandato i miei disegni e poco dopo è arrivato l’ok dell’art director. Il mio lavoro è stato pagato 500 dollari, ma la più grande soddisfazione è stata vedere il mio none accanto all’illustrazione. Ho osato e vinto. Il mio principio è: se butti un amo prenderai al massimo un pesce, se ne butti mille forse ne prenderai due, ma sarà sempre più di uno”.

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