Lo sviluppo della memoria del cervello avviene secondo dinamiche simili a quelle utilizzate dalle api in cerca di nettare: passano in cerca di polline da un fiore a un altro meglio assortito e così via. Il processo vale anche per la memorizzazione dei ricordi, a seconda del tipo di informazioni e input che hanno da offrire.

E’ il risultato di una ricerca chiamata “Foraggiamento della memoria” portata avanti da Thomas Hills dell’Università di Warwick che, come pubblicato su Scientific American, ha trovato prove sperimentali dell’efficacia della singolare analogia. Il test promosso tra un gruppo di studenti ha registrato le dinamiche secondo le quali il cervello elenca e memorizza un argomento dividendolo in categorie composte da elementi correlati.

Ai partecipanti è stato chiesto di digitare in tre minuti il maggior numero di nomi di animali che gli saltavano in mente. Il team ha scoperto che la selezione dei nomi è avvenuta secondo una schema che prevedeva la suddivisione in categoria formate da elementi correlati. Ad esempio, “animali domestici”, “animali marini”. E che quando il cervello esauriva la categoria passava rapidamente ad un’altra.

Gli scienziati hanno analizzato questo modo di procedere attraverso un’equazione matematica chiamata “modello ottimale di foraggiamento”. “Il modello, ha spegato Hills, ha rilevato che la logica di selezione è identica a quella adottata dalle api: saltiamo da una categoria ad un’altra quando la prima ha esaurito le risorse e le informazioni interessanti secondo un parametro di predittività calcolabile”.

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