Ieri era considerato un cibo per poveri, oggi è l’alimento più gettonato dai salutisti: è la frutta secca. I semi oleosi non dovrebbero mai mancare in una dieta bilanciata tutto l’anno e non essere consumati solo sotto le feste di Natale.

Dietro la riscossa di noci e pistacchi, mandorle e anacardi ci sono i risultati di numerosi studi, che ne hanno collegato il consumo con un miglioramento del profilo lipidico e della risposta glicemica, scoprendo così gli effetti utili per contrastare il colesterolo, prevenire il diabete e tenere a bada le infiammazioni.

Tutti effetti benefici legati alle particolari caratteristiche nutrizionali della frutta secca: ricca di proteine e di grassi buoni, ma povera di zuccheri, ha un elevato potere saziante, ma non stimola il meccanismo dell’insulina. Ecco perchè è un ottimo rompifame, anche quando si è a dieta, ed è un perfetto integratore naturale di vitamine e minerali, nonchè di sostanze antiossidanti.

Per avvalersi dei suoi benefici, bisognerebbe consumare la frutta secca in modo regolare. Negli Stati Uniti nelle confezioni di molta frutta secca c’è una dicitura che ne consiglia 45g al giorno per prevenire le malattie cardiovascolari. Ma come la mettiamo con il fatto che la frutta secca è una bomba calorica?

I nutrizionisti parlano di un consumo intelligente: il che significa mangiarla spesso ma in piccole dosi. Il quantitativo ideale di frutta secca sgusciata da consumare 5 volte alla settimana è di circa 30g per i semi oleosi e di 40g per la frutta morbida denocciolata. Le porzioni giuste sono: 7-8 mandorle, 3 noci, un pugno di pinoli, o 10-15 anacardi.

Non possiamo pensare che un alimento possa avere un effetto positivo se viene mangiato saltuariamente. Ma quando parliamo di alimenti ad elevata densità energetica, dobbiamo tenere d’occhio anche le calorie. L’indicazione è di consumare frutta secca non “in aggiunta a” bensì “al posto di” altri alimenti.

Nessuno alimento può, da solo, rappresentare una strategia preventiva. La vera prevenzione è uno stile alimentare corretto, costituito da un giusto apporto, non solo qualitativo ma anche quantitativo, di alimenti.

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