“La mente è un ottimo servitore, ma un pessimo padrone”: così recita un detto attribuito ad Albert Einstein. Molti problemi nascono da un’idea sbagliata che l’uomo ha della sua mente, considerata come qualcosa di immutabile. E’, invece, possibile imparare a utilizzare la ragione in modo attivo, per portare cambiamenti positivi nella propria vita. E’ ciò che insegna la visualizzazione positiva: guidare la mente, anzichè lasciarla agire in piena libertà.

In pratica, questa tecnica parte dal presupposto che siamo noi i padroni della nostra mente e non viceversa. E con un adeguato allenamento mentale non solo si migliora il proprio modo di vedere e affrontare la vita, ma si possono anche ottenere risultati concreti nel lavoro, nella vita privata, persino nella salute.

I capisaldi della visualizzazione sono quattro:
1. La mente funziona per immagini. Per mettere in pratica la tecnica della visualizzazione bisogna per prima cosa conoscere alcuni fondamenti della mente. Essa, innanzitutto, è creativa: se si lasciano andare liberamente i pensieri, questi creano delle immagini a partire dalle esperienze vissute, dai ricordi e dalle sensazioni provate.

2. La mente registra le immagini. La creazione di immagini avviene in modo ripetitivo. Basta pensare alla pubblicità: un bombardamento di sequenze visive sempre uguali che finisce per impiantarsi nella mente di chi guarda. La visualizzazione sfrutta la capacità della mente di funzionare per immagini ripetute nel tempo. Afferma che, se per un certo periodo si inviano al cervello stimoli precisi, si possono ottenere determinati risultati.

3. La mente può essere guidata. Si può paragonare la persona a una carrozza trainata da cavalli: la vettura è il corpo, il cocchiere è la mente, i cavalli sono le emozioni e il passeggero, nascosto dentro l’abitacolo, è la parte più intima e spirituale dell’uomo, quella che dà le indicazioni al cocchiere sulla meta da raggiungere e sul tragitto da seguire. Visualizzare significa, risvegliare il passeggero della carrozza affinchè indirizzi il cocchiere verso l’obiettivo.

4. Il pensiero diverta realtà. La mente non fa distinzione tra ciò che è reale e ciò che è visualizzato, per questo un’immagine reale positiva ha il potere di fare stare meglio. Per capire il forte potere evocativo della mente, si può provare a chiudere gli occhi e immaginarsi in un prato caldo e assolato, con in mano un limone. Se si finge di metterne in bocca una fetta, immediatamente si sentirà un cambiamento di salivazione in bocca. Anche se nella realtà il frutto non esiste, la mente ha comunque inviato un preciso segnale al corpo, tradotto nell’attivazione delle papille gustative.

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