Sono in pochi, ma hanno una capacità che fa invidia: quella di poter intervenire nei propri sogni, modificandone l’evoluzione, la trama e il finale, un pò come in registra con il proprio film. Li chiamano sognatori lucidi e, pur tra le braccia di Morfeo, possono decidere di volare e farlo senza difficoltà, cancellare dalla scena una persona la cui presenza infastidisce, bloccare gli incubi. Alcuni addirittura possono decidere cosa sognare. Come sia possibile è ancora da scoprire, ma il sogno lucido sembra rappresentare un’opportunità per il cervello. Per questo motivo, la scienza si sta interessando sempre di più al fenomeno.

I sogni lucidi si verificano, come tutti gli altri, nella fase Rem del sonno, quella in cui gli occhi sono chiusi, ma si muovono rapidamente, le onde cerebrali sono irregolari e veloci come quando si è svegli, il cuore batte in modo irregolare, così come la pressione arteriosa, le ghiandole che producono ormoni lavorano tanto e solamente i muscoli sono completamente flaccidi e rilassati.

“Per ragioni che sono ancora da definire, ci sono persone, i cosiddetti sognatori lucidi, che in questa fase del sonno riescono a raggiungere un livello di coscienza e di autocoscienza superiore a quello che si vive normalmente durante il sonno Rem, pur rimanendo addormentati” puntualizza il professor Lino Nobili, neurofisiopatologo e neuropsichiatra.

“Questo livello maggiore di coscienza permette alla persona di rendersi conto che sta vivendo un sogno, e talora di gestirlo come meglio crede, provando anche a svolgere e realizzare cose bizzarre, come per esempio volare. Il sognatore lucido è in grado di mantenere un equilibrio di autocoscienza e sogno tale da impedire il risveglio completo” prosegue lo specialista. I sogni lucidi hanno, poi, una maggiore memoria del sogno al risveglio e sanno ricordarne e raccontarne in maniera precisa anche i dettagli più piccoli, proprio come se avessero vissuto davvero l’esperienza.

“Freud, padre della psicoanalisi, sosteneva che i sogni sono l’espressione del nostro vissuto, delle nostre pulsioni innate. Quindi poterli gestire e controllare potrebbe permettere di lavorare su se stessi, fare una sorta di autopsicoterapia” sottolinea Nobili. “I sognatori lucidi quando vanno a dormire compiono coscientemente una viaggio nella loro mente, un’esperienza molto importante, ma anche molto faticosa, che potremmo paragonare alle tecniche che conosciamo di psicoterapia e, come tale, potrebbe apportare dei benefici a chi li vive”.

A conferma di questa teoria esistono numerosi studi, come quello condotto all’università di Vienna su 89 persone, tra sognatori abituali, rari e sognatori tradizionali, dal quale emergerebbe che chi sa controllare le proprie visioni oniriche ottiene effetti positivi sulla salute mentale e sull’autostima.

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