Nella vita privata o professionale, un momento di crisi può capitare a chiunque. Ma se alcuni riescono a superare le difficoltà in tempi brevi altri, invece, si focalizzano solo sui pensieri negativi: “Non ce la farò mai!”, “Non posso fare carriera, devo accudire i miei figli”, “Tutti hanno una relazione appagante tranne me”. Così anziché avere un problema, diventano il problema. E non ne escono più.

E’ successo anche a Carolina Kostner e Federica Pellegrini che, dopo numerosi traguardi raggiunti, non riuscivano più a salire sul podio. Poi, qualcosa è cambiato ed è arrivata di nuovo la vittoria. Come hanno fatto? Grazie all’aiuto di un allenatore mentale o mental coach.

Il mental coach può essere paragonato a un personal trainer. Come quest’ultimo aiuta le persone nel loro percorso di allenamento per raggiungere l’obiettivo fisico che desiderano, così il mental coach le aiuta ad allenare la loro mente affinché pensino in modo diverso da come hanno fatto in quel momento. Per raggiungere le mete che si sono prefissate nella vita, nel lavoro, o nello sport.

Il mental coach, per farla breve, lavora sul potenziale che ognuno ha dentro di sé e aiuta a scoprire quali pensieri negativi e convinzioni limitanti ostacolano il raggiungimento dei propri obiettivi.

Dall’imprenditore allo sportivo, dalla casalinga allo studente: tutti possono imparare a pensare in modo più costruttivo per se stessi. Grazie all’aiuto di un esterno, le persone iniziano a vedersi in modo diverso e scoprono le risorse che hanno già dentro loro stesse e che ancora non sono stati in grado di fare emergere da sole.

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