Finalmente una boccata d’ossigeno per i contribuenti italiani. Grazie alla legge numero 106 del 2001 “decreto sviluppo” entrata in vigore il 13 luglio scorso, e alla legge 111 del 2011, aumentano le tutele a favore dei cittadini nell’attività di riscossione coattiva di tasse e contributi. Vediamo di capire meglio cosa è cambiato.

Fino ad oggi il contribuente che si vedeva notificare una cartella esattoriale aveva a disposizione 60 giorni di tempo per pagare o presentare ricorso. Dall’1 ottobre il contribuente avrà più tempo per provvedere alla messa in regola della propria posizione. Il termine per pagare o contestare è di 90 giorni nel caso dell’avviso di addebito.

Cambiano anche le regole per le cosidette ganasce fiscali: si tratta del fermo amministrativo dei beni mobili registrati a nome del contribuente come, per esempio, l’automobile. Con le novità di legge, la misura cautelare delle ganasce fiscali è preceduta da due solleciti se il debito è inferiore a 2mila euro. Dopo i solleciti, di cui il secondo a distanza di alemno 6 mesi dal primo, il contribuente riceverò un avviso di fermo a da quel momento ha 20 giorni di tempo per mettersi in regola.

Gli agenti della riscossione, in caso di mancato pagament di un debito da parte del contribuente, possono anche ricorrere a un’altra misura cautelare. Si tratta dell’iscrizione d’ipoteca sull’immobile di proprietà del debitore stesso a cui potrebbe seguire la messa all’asta dello stesso. La novità è che non si può iscrivere ipoteca per debiti inferiori a 20mila euro e se l’immobile da ipotecare è l’abitazione principale del debitore.

Gli agenti della riscossione non potranno avviare le misure esecutive prima che siano trascorsi 180 giorni dall’affidamento in carico dell’accertamento esecutivo da parte dell’Agenzia delle entrate. Trascorso il termine, l’agente di riscossione per colmare il debito del contribuente può pignorare le somme giacenti sul conto corrente oppure può pignorare un quinto dello stipendio.

Fino a oggi, il 75% dei Comuni del nostro Paese si è servito di Equitalia S.p.a. per la riscossione delle entrate che a partire dal 1° gennaio lascerà il suo incarico. Tra qualche mese saranno i Comuni stessi a gestire in proprio l’attività oppure potranno ricorrere a società interamente pubbliche.

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